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Arti Marziali – L’ ADDESTRAMENTO NEL KUNG FU

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Addestramento – Lian

Quando ci approcciamo alle arti marziali cinesi non possiamo slegarci dal metodo di comunicazione, gli ideogrammi che appunto rappresentano un idea e quindi contengono anche il pensiero che si vuole esprimere e le sue connessioni. Anche in italiano, comprendere un messaggio è un esperienza filologica che parte dalle radice delle parole solo che vivendolo tutti i giorni, spesso,  non ce ne rendiamo conto.

 

 

Prendiamo ora in esame questo carattere cinese, che indica l’addestramento sulla parte destra c’è la fonetica, sulla sinistra si “mostra la seta”.

Quindi possiamo interpretarlo così: solo dopo il laborioso e paziente processo di raffinamento operato dalla pratica, il filo grezzo, che viene dal baco da seta diviene un tessuto prezioso e raffinato.

Al pari, l’addestramento, la disciplina significa ripetizione, esercitarsi fino all’ultima fibra di se stessi per far si che la coscienza si avvicini costantemente a livelli più raffinati e che la propria forza interiore sviluppi la trama delle proprie capacità personali.

L’autocontrollo che ne nasce diviene infine connaturato alla personalità.

Collegato a questo pensiero c’è una storiella cinese che fa capire l’importanza per l’allievo di compiere in primis lo sforzo di purificarsi dalla fretta.

Un giovane praticante di arti marziali attraversò l’intera Cina per raggiungere il wushuguan di un famoso maestro. Una volta giunto, il maestro gli diede udienza:

“Dimmi , cosa desideri da me?”

“Ti supplico con tutto il cuore di accettarmi come tuo discepolo. Voglio diventare il più abile praticante di arti marziali di tuta la Cina. Sarò il tuo servitore. Mi addestrerò senza requie. Quanto tempo impiegherò per imparare tutto?”

“Almeno dieci anni”

“Ma dieci anni sono un bel pò di tempo!” protestò il giovane. “Se lavorerò il doppio di tutti gli altri tuoi discepoli, quanto tempo ci vorrà?”

“In tal caso ci vorranno venti anni!”

“Ma cosa significa? io  mi addestrerò giorno e notte con tutte le mie forze per diventare esperto il più in fretta possibile”.

“Ah! Si, certo. Allora in questo caso ci vorranno trent’anni!”

“Ma insomma, come è possibile che, se dico che ci metterò più impegno, mi rispondete che ci vorrà più tempo?”

“E’ semplice: una persona con tanta fretta è uno studente scarso. Se un occhio è continuamente sulla destinazione finale, resta solo l’altro per cercare la via” rispose il maestro con un sorriso.

Agendo di fretta non saremo in grado di coltivare, addestrare, noi stessi e affrontare i nemici che vivono dentro di noi: arroganza, pigrizia, egoismo e parzialità verso noi stessi. Solo sconfiggendoli – e ci vuole pazienza – allora si potrà ottenere la vittoria sugli attacchi provenienti dall’esterno. Sottolineo “pazienza” perchè  il sapere dare tempo è avere tempo e  metterci tempo, il saper assaporare ogni cosa secondo la sua stagione sono questi concetti estranei al nostro tempo, alla nostra società, che impone ed esige impulsività e fretta maniacale senza tollerare interruzioni che andremo a limare e portare a una dimensione naturale con i ritmi dell’essere.

Questa è la via dell’addestramento, parte da dentro ed è una via che porta a crescere non solo tecnicamente ma come “guerrieri” che seguono solidi principi morali.

Un albero, che con solide radici resiste al vento impetuoso.

Wushuguan vuol dire luogo dove si impara il Wushu, l’arte di fare e fermare la guerra…ma questo è argomento per un altro articolo o per domande all’istruttore.

Per approfondire lo studio dei caratteri cinesi ecco un link utile: Il dizionario  online di infocina.

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